Nella giornata dedicata alla festa di Liberazione del 25 aprile, la Città di San Giovanni Rotondo, per ricordare il 79esimo della ricorrenza, ha inteso onorare 10 Militari sangiovannesi che il 12 febbraio 1944 rimasero Vittime del naufragio del Piroscafo Oria che affondò nelle acque greche, nei pressi di Capo Sounion. Sulla nave erano stati imbarcati, in condizioni disumane, oltre 4100 soldati italiani che furono rastrellati e fatti prigionieri in terra greca dopo essersi rifiutati di collaborare con i nazifascisti, preferendo tenere fede al giuramento prestato e non cedere alle allettanti lusinghe di migliori condizioni di vita se avessero optato per continuare a combattere nelle file dei nazifascisti. Hanno preferito rimanere fedeli ai dettami dell’onore militare del Regio Esercito Italiano e nel fare ciò, accettarono consapevolmente le conseguenze a cui andavano incontro, consci che il loro destino era segnato da morte certa nei campi di internamento tedeschi. Per i nazisti e fascisti, i soldati italiani, erano colpevoli di tradimento e quindi non erano destinatari di nessun diritto se non quello di lavorare come schiavi per l’industria bellica tedesca. Tutto ebbe inizio con la rivolta della divisione Aqui, che dopo la firma dell’armistizio di Cassibile, avvenuto il 3 settembre 1943 e reso noto cinque giorni dopo, vide i militari della Divisione Acqui, contrapporsi alle truppe tedesche oltre che nell’isola di Cefalonia anche a Corfù e Zante. Veniva riportato, grazie all’interessamento fattivo dell’Amministrazione Civica, nella Sua terra natia il soldato/partigiano Corritore Matteo, fucilato alle spalle dai tedeschi il 9 agosto 1944 nei pressi del Municipio di San Donà di Piave, dopo essere stato brutalmente torturato per alcuni giorni, perché ritenuto responsabile, insieme ad altri partigiani, di uno scontro a fuoco con le truppe tedesche avvenuto alcuni giorni prima. Alla cerimonia prendevano parte Autorità Civili, Militari e Religiose del luogo e numerose Associazioni d’Arma della cittadina garganica e di altre città della Provincia (Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia – Sezioni di San Giovanni Rotondo, San Severo e Foggia, l’Associazione Nazionale Carabinieri della locale cittadina, l’Associazione Nazionale Bersaglieri della città di San Pio da Pietrelcina, l’Associazione Nazionale Famigliari Dispersi e Caduti di Guerra di Foggia e San Giovanni Rotondo e alcuni iscritti dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon). La cerimonia aveva luogo nella sede Municipale, luogo dove veniva data lettura delle notizie di carattere militare riguardanti i 10 soldati scomparsi nel naufragio. Veniva evidenziato con una breve illustrazione quanto avvenne al Piroscafo Oria. Alle ore 10,30 giungeva l’urna cineraria di Corritore che dopo aver ricevuto i dovuti onori, veniva benedetta dall’Arcivescovo della Diocesi di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, quindi veniva nuovamente traslata presso il Monumento Dei Caduti di tutte le guerre, dove venivano scoperte e benedette 10 pietre d’inciampo dedicate ai soldati: Domenico Camardella, Donato Cusenza, Antonio d’Agruma, Michele Del Sordo, Nicola Latufara, Pasquale Longo, Antonio Ricciardi, Matteo Masciale, Antonio Ventrella, Pasquale Lauriola. Al termine della cerimonia l’urna cineraria veniva traslata definitivamente presso il locale cimitero per essere tumulata in una cappella comunale in attesa della realizzazione del Monumento, già commissionato. E’ stata particolarmente apprezzata anche la realizzazione di una mostra di modellismo realizzata dal Socio Ansi Luigi Iacomino.