L’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia oggi ricorda il Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 42° anniversario della strage di via Carini. Palermo, era il 3 settembre 1982, furono barbaramente uccisi in un agguato il Prefetto di Palermo e Generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa con la moglie Emanuela Setti Carraro e l’Agente di scorta Domenico Russo. I coniugi morirono sul colpo nell’Autobianchi A112 su cui viaggiavano e che guidava la Signora Emanuela, l’auto venne crivellata di proiettili, l’agente di scorta morì 12 giorni dopo in ospedale. Il giorno dopo l’assassinio in via Carini fù messo un cartello da un anonimo che diceva: “Qui è morta la speranza dei palermitani onesti”. Il giorno dei funerali la folla presente protesto’ vivacemente contro i politici presenti, accusandoli di aver lasciato solo il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Sono seguiti attimi di tensione tra le autorità e la folla che lanciava insulti e monetine. La figlia Rita rifiutò le corone di fiori inviate dalla Regione che aveva polemizzato precedentemente con il Prefetto, e volle che sul feretro di suo padre ci fosse il Tricolore, la sua sciabola e il berretto che portava sulla sua uniforme da Generale dei Carabinieri. Nella sua omelia il Cardinale Salvatore Pappalardo usò parole sferzanti che causarono imbarazzo per le autorità e calmarono la folla. Il figlio del Generale Nando le definì “una frustata per tutti”. A pochi giorni dall’agguato il Governo emanò un Decreto Legge in data 6 settembre 1982 N° 629 convertito poi nella Legge 726 del 12 ottobre 1982 che istituiva l’Alto Commissario per la lotta alla mafia alle dipendenze del Ministero dell’Interno.